L.I.B.A. Italia mi ha chiesto di mandare un ricordo di Cesare in occasione dei 100 anni della sua nascita. Se ci fosse lui a poterli celebrare, so che vorrebbe ricordare che non si sentiva un grande insegnante di schemi (anche se non era male) ma che voleva essere un esempio di come si deve vivere lo sport, coinvolgendo gli allievi con la sua passione, determinazione e voglia di competere. Lo dimostra il fatto che le sue vittorie le ha avute non solo da atleta, ma anche da dirigente sportivo.

Giorgio Rubini

Cesare Rubini è stato, senza dubbio, la figura più grande e più importante nella storia del Basket Italiano.  Da giovane l’hanno chiamato ‘Il Principe’.  Più avanti, l’hanno chiamato ‘The Godfather,’ Il Padrino.  Due soprannomi che definiscono perfettamente la grandezza del soggetto, Hall of Fame negli USA sia per la pallanuoto (è stato capitano della squadra italiana dell’oro olimpico nel 1948) che per la pallacanestro (15 scudetti, una Coppa Campioni con l’Olimpia Milano).

Era uno dei pochi uomini a giocare per la nazionale italiana in due sport. Definirlo un ‘personaggio’ è dire poco.  Ha dominato il Basket Italiano anche da dirigente della Federazione: argento olimpico nel 1980, oro europeo nel 1983.  E’ quella rara icona che diventa più mito e più leggenda con ogni anno che passa. Indimenticabile.

Dan Peterson

Posso solo dire di essere stato veramente fortunato nell’aver trovato durante gran parte della mia carriera sportiva Cesare Rubini. E’ stato per me prima un compagno di squadra, poi il mio allenatore e poi il mio dirigente con il Club Olimpia Milano ma anche il mio dirigente con la squadra Nazionale. In questo percorso comune non ha mai interferito sulle mie scelte. E’ stato per me un “fratello maggiore”.

Era una persona molto decisionista, che era portata a comandare, a dare ordini ma lo faceva spesso con un atteggiamento paterno. Quando sono stato nominato C.T. della Nazionale qualcuno mi ha chiesto come sarebbe stato il rapporto con Rubini ed io ho sempre risposto che sarebbe stato come era stato in precedenza quando eravamo insieme all’Olimpia. Oggi avrebbe compiuto 100 anni, lui ci ha lasciato oramai da più di 12 anni, ma il suo ricordo rimarrà sempre tra noi e tutta la pallacanestro italiana dovrà sempre ricordarsi del nostro Grande “Principe dei due mondi” sportivi.

Sandro Gamba

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